INSEGNANTI DI SUCCESSO: IL PROGRAMMA CHE AIUTA GLI INSEGNANTI AD AFFRONTARE UNA NUOVA SFIDA.
Diceva Karl Popper: “sognavo di poter un giorno fondare una scuola in cui si potesse apprendere senza annoiarsi, e si fosse stimolati a porre dei problemi e a discuterli; una scuola dove non si dovessero sentire risposte non sollecitate a domande non poste; in cui non si dovesse studiare al fine di superare gli esami”
Questa frase un po’ provocatoria rappresenta l’introduzione alla mia trasformazione come educatore, dato che nel corso della mia carriera come insegnante ho commesso l’errore di credere che dovevo insegnare qualcosa, quando in realtà ciò che bisognava fare era trovare le domande giuste che scatenassero la curiosità di bambini e giovani.
Essi dovevano essere messi in condizioni di andare a cercare risposte tramite le quali poter confrontarsi tra di loro e con l’insegnante.
La classe capovolta, piuttosto che l’apprendimento intervallato, tra tante metodologie didattiche, sottolineano senz’altro la necessità urgente di cambiare la didattica scolastica perché siamo in uno stato di emergenza educativa: la gente si sente persa, confusa… i ruoli sono cambiati, la società si evolve velocissimamente e non sempre noi adulti siamo preparati ad accogliere questi cambiamenti.
Grazie al percorso di coaching ho potuto cogliere l’opportunità di migliorare me stessa, sia nella vita privata che nel lavoro, il quale viene svolto con tanta passione.
Oggi tutti abbiamo necessità di una guida che sia coerente e salda nei valori in cui crede.
Meglio “fare” che “dire” perché è nell’azione che uno dimostra la propria integrità e coerenza.
Il coaching sicuramente aiuta le persone ad individuare, potenziare e mantenere obiettivi concreti per raggiungere la propria realizzazione.
Grazie al coaching è possibile impostare la direzione che noi come persone vogliamo dare alla nostra vita. Le parole d’ordine sono realizzazione e ricerca della felicità. Si, perché per questi due scopi bisogna pre-occuparsi e agire di conseguenza.
Quando ho ideato il programma per insegnanti di successo, volevo già da subito arrivare a tutti gli ordini di scuola.
Poi su suggerimento del editore, abbiamo ridimensionato il tutto pensando in prima battuta alla scuola materna, primaria e secondaria di primo grado. Niente male, perché il ciclo che è rimasto fuori (le superiori di secondo grado) sarà d’ispirazione per scrivere un altro libro.
Come si può essere un buon insegnante privilegiando sia l’umanità che la didattica?
Le Neuroscienze insieme alla Programmazione Neurolinguistica ci possono venire incontro in questo senso perché ci ricordano che conoscere come apprende il nostro cervello e su cosa dobbiamo focalizzarci, ridanno un senso alla nostra esistenza e alla partecipazione nella vita scolastica dei protagonisti del processo insegnamento- apprendimento.
Lavorare in “rete” si costituisce il primo tassello da non tralasciare per evitare di lasciare fuori qualcuno.
La preparazione e l’esperienza a volte non bastano in una scuola che sta cambiando.
L’umiltà da parte nostra come insegnanti risiede proprio qui, nello scoprire che bisogna mettersi in gioco ogni giorno per riuscire a cogliere ed accompagnare i cambiamenti insieme ai nostri alunni.
Le attività programmate devono portare a riconoscere l’insegnante come credibile e autorevole.
A scuola gli studenti vanno ad acquisire le competenze.
Si, è proprio così, gli studenti vanno a scuola ad acquisire le competenze, che oggi oltre ad essere una parola di moda, sottolinea che il percorso di apprendimento diventa sempre più personale.
A scuola si va a comprendere e a casa si apprende, nel senso che nel caso di chi insegna, bisogna tener presente una presupposizione della PNL la quale recita “la responsabilità nella comunicazione dipende sempre dal mittente”
Con ciò si vuole sottolineare che nel caso un alunno non capisca la spiegazione dell’insegnante, deve essere l’insegnante come esperto nella didattica a mettersi in discussione per farsi capire da tutti trovando le modalità e le strategie necessarie.
A casa si apprende perché l’apprendimento è una delle poche cose che devono essere processate in modo individuale e personale seguendo le diverse inclinazioni e attitudini all’apprendimento.
Gardner attraverso l’identificazione delle intelligenze multipli è riuscito a sottolineare quanto sia importante riconoscere le diverse intelligenze, per fare in modo che i talenti nelle persone siano riconosciuti e possano contribuire alla propria realizzazione personale.
Attraverso la conoscenza si acquisisce la competenza.
Queste devono essere le parole d’ordine nella scuola per chi decide abbracciare il cambiamento per il miglioramento.
Il cambio di paradigma è senz’altro necessario.
Quindi sarà compito dei governi attuali e di quelli a venire, l’accettare la necessità di aprire tutti i canali necessari per favorire il cambiamento del processo d’insegnamento- apprendimento.
La sfida oggi è stata lanciata. Speriamo possa essere raccolta dal maggior numero d’insegnanti e di tutta la comunità educativa responsabile dell’educazione.
Un popolo senza educazione è un popolo che non ha direzione e quindi si concede all’ignoranza di dominare uccidendo idee, genialità, prosperità, sogni.
La scuola che vuole Popper la vogliamo anche noi e attraverso il nostro Centro di Reti Educative ed Assistenza Scolastica porteremo questo ideale nelle nostre attività già organizzate e nell’Accademia dei Talenti e delle Passioni (Talent & passion academy) attraverso la presenza di professionisti appassionati dalle loro proposte, con l’obbiettivo di aiutare le persone a raggiungere il massimo potenziale e il benessere integrale a chi parteciperà ai nostri corsi.
Per approfondire si consiglia di leggere il libro “Teacher Coaching: il programma per insegnanti di successo” Best Seller su Amazon
Foto di RODNAE Productions